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Il bollettino del polline viene aggiornato ogni mercoledì in base ai dati relativi al polline della settimana precedente, dal lunedì alla domenica. Tali dati vengono rilevati dai centri di monitoraggio, posti in tutta Italia, che costituiscono la Rete Italiana di Monitoraggio in Aerobiologia® coordinata dall’Associazione Italiana di Aerobiologia (AIA). Tutti i centri utilizzano il medesimo metodo standardizzato, producendo dati di concentrazioni medie giornaliere espresse in pollini per metro cubo di aria (p/m3). Indicativamente viene effettuato il riconoscimento morfologico di polline aerodiffuso appartenente a 44 famiglie e 37 generi. Analogamente viene fatto per 19 spore fungine. I centri conferiscono settimanalmente i dati alla Segreteria Tecnica di Rete.
Segreteria tecnica di Rete
La segreteria riceve tutti i dati provenienti dai Centri di Monitoraggio, effettua l’elaborazione dei dati e diffonde il bollettino nazionale.
Come usare questo Bollettino
Per ogni famiglia sono previste quattro classi di concentrazione, assente, bassa, media e alta, contrassegnate rispettivamente dai colori bianco, giallo, arancio, rosso.
In azzurro si indica la presenza di polline appartenente a una famiglia o a un genere di cui non siano definite le classi di concentrazione. Lo stesso vale per le spore. Il dato non rilevato, in grigio, si riferisce al caso in cui il rilevamento pollinico non sia stato effettuato per uno o più giorni della settimana.
I valori degli intervalli delle classi di concentrazione possono essere differenti per le diverse famiglie. Il bollettino fornisce i livelli di concentrazione del polline, non i livelli di rischio di allergia. La comparsa dei sintomi si ha quando la concentrazione del polline a cui il paziente è allergico raggiunge un valore detto soglia di scatenamento. Tale soglia è diversa da paziente a paziente e può variare anche nello stesso paziente nel corso della stagione. L’esposizione al polline infatti provoca un’infiammazione dell’organo bersaglio (naso,congiuntive, bronchi) che abbassa progressivamente la soglia. Così nel corso della stagione, una concentrazione di granuli pollinici più bassa che all’inizio, è in grado di scatenare i sintomi. Questo fenomeno è noto come “priming effect”. Le informazioni sul livello di concentrazione dei pollini, pertanto, non possono sostituire la consultazione di uno specialista nell’impostare o modificare una terapia. La tabella delle concentrazioni di polline per metro cubo relative alle famiglie è sotto riportata.
I livelli rilevati
Le informazioni fornite nel bollettino si riferiscono ai pollini più allergenici della settimana. Per rendere più leggibile l’informazione pollinica, la concentrazione di ogni tipo di polline è espressa in livelli. La suddivisione in livelli dei pollini più allergenici è stata elaborata dal Co.Re. (vedere tabella) in base alle attuali conoscenze botaniche sulla flora italiana. Ad esempio, per le Graminacee la concentrazione è considerata alta se è maggiore di 30 pollini per m3 di aria, mentre per la Parietaria (famiglia Urticacee), che ha una produzione maggiore, è alta se supera i 70 pollini per m3. In questo modo vengono stabiliti i livelli della concentrazione pollinica rilevata nella settimana dal lunedì alla domenica.
Concentrazione Pollinica
Pollini per m3 di aria
Pollini | Assente | Bassa | Media | Alta |
Graminaceae | 0 – 1 | 1.0 – 10.0 | 10 – 30.0 | > 30 |
Urticaceae | 0 – 1 | 1.0 – 20.0 | 20 – 70.0 | > 70 |
Oleaceae | 0 – 1 | 1.0 – 5.0 | 5 – 25.0 | > 25 |
Fagaceae | 0 – 1 | 1.0 – 20.0 | 20 – 40.0 | > 40 |
Betulaceae | 0 – 1 | 1.0 – 16.0 | 16. – 50.0 | > 50 |
Compositae | 0 – 1 | 1.0 – 5.0 | 5 – 25.0 | > 25 |
Corylaceae | 0 – 1 | 1.0 – 16.0 | 16 – 50.0 | > 50 |
Cupr./Taxaceae | 0 – 1 | 1.0 – 30.0 | 30 – 90.0 | > 90 |
Le previsioni
Oltre ai livelli rilevati il bollettino fornisce anche i livelli previsti per la settimana successiva, dal mercoledì in cui avviene l’aggiornamento al martedì successivo. Le previsioni vengono elaborate partendo dalle concentrazioni rilevate e tenendo conto di numerosi altri fattori tra cui:
- i dati storici di concentrazione giornaliera dei diversi pollini, elaborati dall’AIA dal 1985,
- le previsioni meteorologiche per la settimana corrente. Nei giorni piovosi la concentrazione dei pollini nell’aria è considerevolmente minore perché la pioggia li abbatte verso terra,
- l’andamento climatico dell’anno in corso. Per gli alberi, ad esempio, la fioritura è influenzata dal periodo di freddo attraversato durante l’autunno e l’inverno. Le erbe invece fioriscono tanto più presto quanto più calore hanno accumulato nel periodo precedente alla fioritura,
- le notevoli differenze tra le diverse zone d’Italia. Le fioriture sono anticipate al Sud rispetto al Nord; nell’Italia orientale rispetto all’Italia occidentale; nelle zone vicine al mare e con clima mediterraneo (ad esempio la Liguria) rispetto alle zone più interne,
- i venti, in particolare i venti stagionali. Il polline può viaggiare nell’aria anche per diversi km.